OGGETTO
Pilone votivo raffigurante Madonna che poggia i piedi su di un serpente posato sul mondo; realizzazione con pittura a terzo fuoco su piastrelle in ceramica.
Intorno ha una cornice in pietra.
Davanti al pilone c’è una fontana a colonna in ghisa verde.
Altezza 200cm circa
Il pilone è situato nel comune di Vigliano Biellese, nel quartiere di Sobrano. L’effige della Madonna è molto venerata dagli abitanti del quartiere che quotidianamente portano fiori che depongono ai suoi piedi.
L’opera è stata realizzata intorno agli anni 1940 dalla Marchesa Incisa su piastrelle fornite dalla ditta Guido Rey di Ronco Biellese.
“Di quel periodo è d’obbligo ricordare un’opera cara ai fedeli devoti della Madonna del paese di Vigliano Biellese.
Nel 1959 Don Quario commissiona alla Marchesa Clara Reda, abile pittrice, una Madonna da inserire nella nicchia posta sopra la fontana della metà del Settecento all’angolo tra via Milano e Via Umberto. E’ quella la strada che porta al castello di Moncavallo. L’artista decide di realizzarla su ceramica, utilizzando la professionalità di Umberto Rey. Insieme al ceramista, con un’operazione di spolvero, l’opera viene trasportata su piastrelle, fatta cuocere nei forni della ditta e dopo poco inserita nella nicchia dove ancora oggi si può ammirare.”
Brano tratto da “Ceramiche artistiche a Ronco Biellese. 1929-1987” in pubblicazione, a cura di Chiara Lorenzetti.
Sito di riferimento per il Castello di Montecavallo, abitazione della Marchesa Clara Reda Incisa.
STATO DI CONSERVAZIONE
L’oggetto è in discreto stato di conservazione: su tutta la superficie è presente uno strato di sporco superficiale dovuto all’inquinamento del traffico.
Sono presenti delle consistenti rotture: una sulla piastrella centrale dove manca parte del manto, l’altra sulla base a sinistra dove manca parte della nuvola rosa su cui la Madonna poggia i piedi.
Le piastrelle laterali dipinte in azzurro per raffigurare il cielo, sono per la quasi maggior parte deteriorate, così come sono presenti piccole sbeccature sparse.
Il pilone votivo infine, è unito alla cornice in pietra da uno spessore in cemento che si è quasi completamente deteriorato.
Tutta l’area intorno al pilone votivo, compresa la fontana, necessita di opere di rifacimento, consolidamento e restauro; il tutto è realizzato da ditte differenti per la festa di Santa Lucia nel 2004.
RESTAURO
Pulitura dallo sporco superficiale con tensioattivi anionici Contrad 2000 in acqua al 10%
Ricostruzione con mastice apposito per l’esposizione all’aperto delle parti lacunose nelle piastrelle.
Integrazione pittorica delle parti ricostruite con colori idonei all’esposizione all’aperto.
Verniciatura.
Ricostruzione con cemento del cordolo che unisce le piastrelle alla cornice.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il restauro di un oggetto, soprattutto se esposto all’aperto, necessita di una importante considerazione: la sua durata media è di 10 anni, a fronte dei materiali usati. Anche I migliori materiali di restauro infatti, subiscono un deterioramento negli anni. Il restauro quindi necessita di un controllo continuo e di un rifacimento quando necessario. Questa è la ragione per cui io uso prodotti reversibili.
Nel caso del pilone votivo, il restauro è stato da me realizzato nel 2004. A quel tempo il restauro era impeccabile; oggi, nel 2019, è completamente rovinato, al punto che sono stati tolti del tutto le presenza di colore e ritocco. Purtroppo, in Italia, pochi restauri vengono monitorati, pochi quelli importanti, e ne vediamo esempio a Pompei dove ogni giorno assistiamo a crolli improvvisi, quasi nulli quelli piccoli e poco significativi dal punto artistico come questo.