OGGETTO
Tulipaniera, vaso da fiori in maiolica composto da tre corpi globulari distinti sovrapposti ,di dimensioni decrescenti dal basso all’alto. Ogni corpo globulare presenta dei fori. Decorazione bianca e blu con soggetti paesaggistici e figure.
Altezza: 60 cm diametro base:16 cm
Manifattura: Savona, marchio Gallo nella base in bruno manganese.
Epoca : metà 1800, rifacimento di maiolica settecentesca.
Sito del MUSE, Museo della Ceramica di Savona
STATO DI CONSERVAZIONE
La tulipaniera è rotta in svariati frammenti ( più o meno una trentina) maggiormente concentrati nella parte superiore. Da documenti fotografici presentava , prima della rottura, due lacune nella falda superiore e in un foro a tulipano. L’invetriatura della maiolica, probabilmente per un problema di cottura , non è ben compatta, e tende a sfaldarsi in piccoli frammenti.
RESTAURO
Dopo una prima ricostruzione con scotch di carta utile a numerare i frammenti e sapere con esattezza la sequenza dell’incollaggio, ho incollato i pezzi con resina epossidica bicomponente UHU plus a 24 ore. Questa colla necessita di un tempo molto lungo di essicazione; ciò è necessario vista la complessità della rottura su di una superfice curva. I pezzi devono essere incollati anche 6 alla volta e con una colla a rapida essicazione non avrei avuto il tempo utile per aggiustare perfettamente il lavoro.
Una volta essicata, ho eliminato la colla
residua con acetone e bisturi.
Ho stuccato le crepe con stucco in pasta bianco, poi eliminato nell’eccesso con
una spugnetta umida e bisturi. I frammenti mancanti li ho ricostruiti con gesso
da ortodonzia Bredent previo calco con Ceradent.
Ho ritoccato la policromia delle linee rimaste bianche e le parti ricostruite con colori acrilici ad acqua, solo sulle stesse linee, senza andare a toccare la maiolica.
CONSIDERAZIONI FINALI
Questo tipo di restauro , da me chiamato conservativo , è stato fatto in accordo con in cliente per recuperare l’oggetto senza un’eccessiva spesa. Inoltre, quando sono presenti rotture così significative, il restauro estetico va a ricoprire buona parte della superficie dell’oggetto, anche, in parte, quella non interessata dalla rottura, andando così a creare quasi un falso dell’oggetto stesso.